Paradossi

Francesca, 25 anni
Università di Udine

Mi piace ridere, giocare e stare in compagnia. Non mi piacciono l'incoerenza e la pigrizia.
Io sono qui:
Tosamaganga,
Tanzania

20/03/2017 - Oggi nel reparto di pediatria ci sono 21 bambini ricoverati. Di questi, 12 hanno una diagnosi di malnutrizione. Prima di arrivare qui in Africa naturalmente avevo già sentito parlare del problema della malnutrizione, ma tendevo a semplificarlo: "c'è povertà e la gente non ha i soldi per procurarsi cibo a sufficienza", pensavo. Qui invece ho scoperto che è una situazione molto più complessa.

Sono rimasta colpita vedendo che alcune mamme dei malnutriti esibiscono orecchini, hanno lo smalto sulle unghie, mettono vestiti ogni giorno diversi, hanno il cellulare. Così ho fatto qualche domanda agli italiani con più esperienza per capire il motivo di una situazione così paradossale.
Mi hanno spiegato che ad esempio quando una famiglia vende il raccolto si trova improvvisamente tra le mani un bel gruzzoletto di denaro, spesso però non sa bene come gestire questa nuova ricchezza, o meglio, l'idea di "risparmiare per il futuro" non fa parte della loro mentalità. Quindi, abbagliata da tanta ricchezza, la famiglia finisce per spendere i soldi in breve tempo, acquistando oggetti più o meno utili, e alla fine si ritrova allo stesso livello di povertà di prima.
Il discorso sul cellulare, però, è in parte diverso. Qui il cellulare costa molto poco rispetto ad alimenti che non siano ugali e fagioli (il cibo più comune, purtroppo privo di molti nutrienti fondamentali e quindi causa di malnutrizione). Inoltre il cellulare garantisce il mantenimento di una rete sociale, che qui è un bisogno estremamente forte.
Una riflessione sorge spontanea: ma com'è possibile che siamo arrivati al punto in cui il cellulare costa meno del cibo? Un saluto da Tosamaganga! Buonanotte

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