Sorrisi

Erica, 24 anni
Università di Trieste

Gran chiacchierona, ritardataria cronica, dimentico a casa l'ombrello nei giorni di pioggia ma ho lo zaino sempre pronto per ogni avventura.
Io sono qui:
Wolisso,
Etiopia

09/03/2017- Oggi pomeriggio io e Arianna abbiamo deciso di scambiarci di posto: lei andrà in sala parto con Ailu (un ostetrico bravissimo e simpaticissimo), mentre io seguirò Marta (l'internista) e Alfredo (un cardiologo che è qui per qualche settimana) in medicina interna e in ambulatorio.

Prima di iniziare con le ecografie Marta ci chiede di andare con lei in reparto perché deve consegnare delle cose ad un ragazzino. La medicina interna qui prevede non solo adulti, ma anche bambini di tutte le età. Il ragazzo in questione ha 11 anni e pesa 18kg, è un malnutrito e quando lo guardo vedo in lui uno sguardo molto triste e rassegnato. Marta gli allunga un quaderno e una matita dicendo "those are for you!". Palesemente lui sembra non sapere cosa farsene e quindi lei gli si siede accanto, apre il quaderno, lo aiuta ad impugnare la matita e insieme iniziano a disegnare un sole, dei raggi ed un albero. Un sorriso raggiante è comparso sul suo volto. Lui non è mai stato a scuola ed era la prima volta che tracciava dei segni con una matita.
Sono grata di poter assistere a questi momenti perché mi rendono veramente consapevole della fortuna che ho avuto invece io e che fino ad allora avevo dato per scontato.

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