Lo studente in partenza: una carta di identità

Alessia, 25 anni
laureanda, Università di Udine

Al ritorno da Tosamaganga ho deciso che anche nel mio cammino debbano esserci prima le mamme e i bambini. Adoro la corsa dell'aereo sulla pista di decollo e guardare le stelle col naso all'insù. Convivo col mal d'Africa e non mi piace vedere il mio passaporto in un cassetto.
Io ero qui:
Tosamaganga,
Tanzania
19/11/2015 - Il Wolisso Project lo conosco ormai in ogni sua forma, come studentessa che ha trascorso un mese in Tanzania e come membro dello staff che ogni mese contribuisce a far partire altri studenti.

Se devo tracciare una sorta di carta di identità dello studente in partenza vedo subito un segno particolare: la voglia di mettersi in gioco e incontrarsi (e scontrarsi) con una realtà così diversa e lontana. Si sente il bisogno, dopo tanti anni di studio, di venire a contatto con un modo più semplice e strumentale di fare medicina, riscoprendo la semeiotica e lo stretto rapporto con il paziente. In molti vedono questa
opportunità come il primo passo per un futuro nell’ambito della cooperazione internazionale, essendo molto spesso questo il motivo che li ha spinti ad intraprendere lo studio in medicina. Si cerca non solo, quindi un arricchimento dal punto di vista professionale, ma soprattutto umano, come futuri medici e come giovani che decidono di andare a vedere con i propri occhi la realtà africana e la quotidianità di queste popolazioni che vivono a cavallo dell’Equatore. In ogni caso, l’Africa concederà e insegnerà loro molto più di quanto si possano aspettare, chiudendo lo zaino, prima di partire!

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