Il mal d’Africa si cura…tornandoci

Giulia, 27 anni
Specializzanda in Malattie Infettive a Padova

Cerco di vedere il lato positivo in tutte le cose, persone ed eventi. Adoro l'impegno per il sociale e la lotta per il rispetto dei diritti universali. L'Italia mi sta stretta, mi piace conoscere le culture di tutto il mondo, da ognuna possiamo arricchirci.
Io ero qui:
Wolisso,
Etiopia
26/06/2015 - Appena arrivata a  Wolisso non ho sentito la mancanza di niente per la prima settimana, ero troppo impegnata a conoscere quel luogo nuovo che da tanto sognavo di vedere e di vivere: un ospedale in un paese africano. È stato sempre il mio sogno diventare un medico che lavora in cooperazione nel terzo mondo, ho scelto medicina per questo e nel mio mese di permanenza a Wolisso ho capito che era quello che volevo fare davvero. Le giornate a Wolisso volano, non si ha tempo per la nostalgia che forse arriva solo alla sera, alla conclusione di tutte le attività e quando ti manca l'affetto dei tuoi cari: dai genitori, agli amici, al moroso, al proprio cane. Questa forse è la cosa che mi è mancata di più.. per il resto non ho mai avuto nostalgia in altri momenti, un po' perchè ho condiviso questo percorso con Giulia, la mia compagna di avventura con cui si è creato un legame speciale, un po' perchè il profumo di questa nuova esperienza era più forte di tutto il resto. 
Al contrario al mio ritorno in Italia la cosa che mi è mancata di più erano i sorrisi delle persone, quei sorrisi veri, che ti facevano iniziare in un modo diverso la giornata, anche quelle storte. È difficile da spiegare, ma quello che ti manca è tutto l'ambiente dell'Etiopia: i colori, i profumi di spezie e di terra rossa, il cielo stellato, gli asini che camminano di fianco a te sul marciapiede, i ragazzini che giocano a calcio ai bordi delle strade, il profumo del caffè appena tostato che esce da ogni casa, l'inconfondibile musica di Teddy Afro che viene suonata come una hit dell'estate tutto il giorno. Sono queste piccole cose che ti mancano nella vita di tutti i giorni tornata in Italia.  L'unico modo per diminuire questa nostalgia è... tornare! Ma la prossima volta spero di tornare come JPO, per dare un contributo maggiore in ospedale.

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