Sei sensi per vivere l’Africa

Domenica, 23 anni
Università di Catanzaro, V anno di Medicina

Amo le notti stellate, i colori vivaci e la gente che non si prende troppo sul serio. Adoro stare seduta a terra e odio il cibo verde.
Io sono qui:
Tosamaganga,
Tanzania

14/10/2016 - Dopo aver sentito parlare dell'Africa da una vita, ti sembra quasi di esserci già stato. Hai ascoltato racconti di chi è partito, letto libri, guardato film e visto tantissime foto... poi parti e tutto si stravolge! Ma non perché le aspettative vengono deluse, ma semplicemente perché tutto diventa vivo e reale! L' Africa la senti. E la senti con tutti i sensi: vista, olfatto, udito, tatto e gusto! 
domenica 1



VISTA: sicuramente è il senso predominante. Posti nuovi, gente nuova, tantissimi volti! Bimbi stupendi, pazienti dell'ospedale, bimbi dell'orfanotrofio o semplicemente la gente che si incontra per strada. Occhi. Sguardi sorridenti o di sofferenza, divertiti o timidi ma sempre dignitosi! Abiti con stoffe dai colori sgargianti… e il paesaggio! Il lilla delle jacarande (me ne sono innamorata!), l'erba secca color giallo oro, la terra rossa, la vegetazione verde vicino al fiume...che meraviglia! 

OLFATTO: l'odore non è sempre gradevole, soprattutto in ospedale è spesso pungente. Per strada si sente spesso odore di fumo a causa dei frequenti incendi ma anche il profumo dell'erba, dei fiori e infine il buon profumo delle pietanze preparate dalle dada nella Guesthouse. 

UDITO: i grilli che sento in questo momento, come ogni sera dal mio letto, i canti gioiosi della gente (come quello all'inaugurazione del reparto di neonatologia), a volte il pianto disperato di una mamma che ha perso un figlio. E risate, risate, risate! Spontanee e frequentissime, come quando mi presento con il nome di "Mimmy" che loro confondono con il loro mimi che significa "io", la cosa li diverte un sacco! 

TATTO: che sia una carezza, una pacca sulla spalla o la mano di un bimbo che ti tira per giocare con sé.

GUSTO: Dalla papaya, al riso pilau, alle spezie che donano anche ai piatti "italianizzati" un inconfondibile aroma africano!

Ma l'Africa la senti soprattutto con il CUORE ed è proprio questa la cosa più difficile da descrivere. Ci provo con due delle emozioni più belle della giornata di oggi: i bimbi dell'orfanatrofio felicissimi che, saltandoci in braccio, ci offrono le banane che hanno ricevuto per merenda e la sensazione unica provata all'avere fra le braccia un bimbo appena venuto alla luce.

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