La malnutrizione che colpisce l’Etiopia

Martin, 22 anni
Università di Milano, V anno di Medicina

Sono uno studente svedese, attualmente in Erasmus a Monaco di Baviera. Amo viaggiare e sono interessato allo sviluppo dei sistemi sanitari nei paesi africani..
Io sono qui:
Wolisso,
Etiopia

06/04/2016 - Rising food prices + global warming + political corruption ≈ malnutrition + war
Così è scritto in una piccola nota dell’Oxford handbook of clinical specialities che ho portato con me qui a Wolisso. Forse si imparerà più da questi brevi commenti umani che dai concreti protocolli scritti sul trattamento della malnutrizione. 

Nella equazione si vede il simbolo di circa uguale (≈) e infatti, come ho imparato finora durante la mia esperienza, non si può semplificare la storia così tanto. La cosa che manca nell’equazione è che la vita continua per le persone, esiste sempre la voglia e la speranza di un futuro migliore, per quanto sia difficile immaginarlo.
Le nazioni unite stimano che 18 milioni di persone solo in Etiopia saranno a rischio di carestia a causa dell’ondata di siccità provocata da El Nino. La regione di Shoa, in cui si trova Wolisso, vive però in uno stato di malnutrizione costante, a prescindere dalla carestia attuale. Si vede specialmente nei bambini che sono costretti a una nutrizione monotona, mangiando ogni giorno injera, un tipo di pane della zona in cui sono assenti importanti nutrienti e vitamine.    
La mia prima esperienza di malnutrizione è stata con i pazienti diabetici di tipo: una malattia molto difficile da controllare con il dosaggio di insulina.
È importante ricordarsi che le malattie che si vedono qui non solo sono ‘malattie tropicali’, ma anche malattie croniche che hanno bisogno di uno stretto follow-up. La malnutrizione non è necessariamente legata ad un mancanza di cibo o carestia, ma anche dettata da una dieta impropria, come accade anche in altri paesi nel mondo. È necessario che pazienti e familiari ricevano istruzioni adatte per un’alimentazione più equilibrata.
Allo stesso tempo si deve monitorare lo stato di immunosoppressione che si presenta con i casi di malnutrizione. Nel reparto pediatrico i bambini sono divisi in tre stadi a seconda della gravità della malattia: troviamo i pazienti Marasmici, in uno stato di generale malnutrizione, e quelli più gravi con Kwashiorkor, ossia aventi una riduzione di proteine ed edemi periferici.
Spesso è necessario somministrare ai piccoli pazienti del latte formulato via tubo nasogastrico per assicurare l’aumento di peso del bambino, che in alcuni casi può avere anche episodi di vomito e diarrea.
Come ho scoperto durante una settimana in reparto è importante il costante monitoraggio dei pazienti, al fine di misurare precisamente lo sviluppo del bambino. Il lavoro è faticoso, ma è molto gratificante vedere una madre che torna a casa con il proprio bambino sano!

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